Università della Tuscia – Società Italiana per lo studio della Fotografia (SISF)
Viterbo– 21-22 settembre 2018
CALL FOR PAPERS
L’obiettivo del Convegno è promuovere una discussione interdisciplinare sulla fotografia, attraverso l’interrogazione del suo specifico rapporto con le tecnologie digitali e con i social media.
Non si tratta più di discutere sulla canonica dicotomia tra analogico e digitale , bensì, a causa della sovrabbondanza di testi visivi e delle immagini “social”, è necessaria una riflessione comune per ridefinire in maniera profonda lo statuto stesso della fotografia, i suoi usi e i suoi significati, di riscrivere i punti fondamentali del suo stato dell’arte. Sono profondamente mutati i modi e i tempi della produzione, della distribuzione e del consumo di fotografie che, grazie alle applicazioni di messaggistica come Whatsapp e a social network come Instagram, Facebook e Twitter, invitano a ridefinire i discorsi sui generi del visivo, a partire da concetti classici come l’estetica e il valore sociale della rappresentazione fotografica. Allo stesso tempo, le caratteristiche endemiche dei dispositivi digitali – principalmente la connettività, la smaterializzazione dei supporti di registrazione e la vocazione partecipativa – sembrano disporsi come l’origine e il destino dei processi sociali, culturali e comunicativi che hanno luogo nelle reti sociali contemporanee. In questo scenario la fotografia da un lato, appare come uno specifico territorio di elaborazione degli immaginari più innovativi, talvolta utopici, connessi alle mutazioni sociali, politiche e culturali in atto; dall’altro, nella sua dimensione storica e mnestica – anche se con le “Storie” di Instagram e Snapchat assistiamo a un cambio radicale anche in questo senso – è uno dei principali luoghi di mediazione entro cui la cultura contemporanea rinegozia la propria eredità visuale e iconografica, i suoi rapporti con la memoria, l’ideologia, le tecnologie e le estetiche dell’era industriale.
Il convegno intende pertanto analizzare le questioni sollevate, raccogliendo i contributi di studiosi, accademici, ricercatori e professionisti provenienti da diversi campi di ricerca, dalle discipline filosofiche e semiotiche, sino a quelle sociali, culturali e mediologiche. In particolare il convegno intende approfondire i seguenti temi:
1. Genealogie, storie e archiviazione
Con l’esplosione della cultura visuale all’interno delle reti digitali e dei sociali media, la fotografia ha potenziato la sua tradizionale capacità di essere “luogo” della narrazione della contemporaneità, o meglio ancora il suo contenuto più efficace. La fotografia è strumento e fonte di storie e discorsi e, come dimostrano diversi studi di impianto storico, mediologico, culturale, e più di recente quelli relativi agli ambiti di ricerca introdotti dalla Public History, si pone oggi con rinnovata rilevanza come ambito d’elezione per l’indagine storico-sociale. Le narrazioni di storia politica, sociale e memoria pubblica, così come gli archivi privati e istituzionali, gli album di famiglia, i ritratti personali e l’immaginario individuale, rappresentano una costellazione profondamente segnata dall’immagine fotografica, a cui studiosi e ricercatori continuano ad attingere per indagare i fenomeni più significativi della contemporaneità. In tal senso, questa sezione intende approfondire la funzione della fotografia di disporsi come palinsesto di documenti storici e allo stesso modo come medium capace di in formare il punto di vista stesso del ricercatore, il cui lavoro è sicuramente facilitato dalla maggiore disponibilità di determinati tipi di immagini caricate direttamente online e raggruppate grazie a etichette tematiche, meglio conosciute come tag.
- Archivi. Accessibilità, funione e potenzialità.
- Public History. Narrazione di comunità tra locale e globale.
- Memorializzazione. Riuso consapevole e visuale della fonte fotografica.
- Storia dell’immagine. Storia dell’immagine e cultura fotografica attraverso gli strumenti social.
2. Social network, vita quotidiana e cultura fotografica
La fotografia social narra le pratiche del quotidiano per affermare la sua veridicità, offuscando il confine tra pubblico e privato che, in questa prospettiva, muta e si ridefinisce in una più ampia dimensione “relazionale” sperimentata in passato attraverso pratiche artistiche innovative, assumendo un’estensione di massa, per molti versi inedita.
Al centro di ogni scatto social c’è sempre il corpo, immerso in attività semplici o più mondane come la partecipazione a eventi di interesse globale. Ciò che importa in questa sede è l’incidenza della retorica visiva social mediatica sulla percezione dell’immagine corporea, sui processi di costruzione identitaria, sui ruoli e sulle relazioni di genere, che sfociano nelle forme di vita irreggimentate all’interno di frame scanditi dai vari stili comunicativi dei social network, assurti a spazi di riconoscimento e di rappresentazione del sé.
- Immagini quotidiane. Memorie, luoghi e storie, tra pubblico e privato.
- Influencers, igers & co. Impatto dei social media sull’immagine corporea di genere e la moda; sul rapporto con il cibo e l’esperienza di viaggio.
- Citizen journalism e veridicità amatoriale. La retorica visiva dei social network come fonte dei media generalisti.
- Meme. Le fotografie come condensato virale di senso.
3. Estetica e sperimentazione
La fotografia, sin dalla sua comparsa, ha costantemente animato il dibattito multidisciplinare.
Le differenti “letture” del medium fotografico, dal famoso saggio di Baudelaire in poi, passando per Benjamin, si sono alternativamente interessate alla natura della riproduzione fotografica, e ai suoi effetti sul piano culturale e sociale. Da un lato si è sviluppato un filone di studi dedicato all’ontologia dell’immagine fotografica, votato a cogliere la capacità di questa tecnologia di determina re un’oggettività essenziale del mondo senza l’apparente intervento creativo dell’uomo. Dall’altro, alcuni contributi teorici, specialmente quelli che hanno lavorato sul punto d’intersezione tra le discipline filosofiche e quelle sociali, hanno rilevato la capacità della fotografia di imporre un valore espositivo alla rappresentazione; di definire a livello sociale ciò che è “fotografabile”; di generare un intreccio simbolico tra fotografo, simulacro e occhio dello spettatore; e di imporre un nuovo codice visivo in virtù dell’ampliamento e della modifica dei criteri visivi dello spettatore operata dal medium fotografico.
Questa predisposizione della fotografia nel creare “discontinuità” trova nella diffusione del digitale un paradossale momento di rinnovamento. Questa sezione intende dunque gettare uno sguardo nel complesso novero di fenomeni che, partendo dalle sperimentazioni nate nell’ambito delle tecnologie digitali, stanno radicalmente modificando i criteri estetici della fotografia.
- La sperimentazione digitale. Replicabilità, postproduzione, traducibilità.
- Valore delle rappresentazioni. Nuove forme relazionali tra fotografo, oggetto e spettatore.
- Nuove estetiche. La rivoluzione dei criteri “social”.
- Oggettivo-Soggettivo. Come cambia lo sguardo sul mondo.
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Le proposte di paper devono includere: nome, affiliazione con indirizzo, un curriculum e l’indirizzo email del/dei proponente/i, un titolo, 3 key-words e un abstract che non superi le 500 parole in italiano o in inglese.
Termine per l’invio delle proposte: 30 maggio 2018
Notifica di accettazione: 30 giugno 2018
Iscrizione al convegno entro: 30 luglio 2018
I paper completi dovranno essere inviati entro 1 settembre 2018 a sisf2018@unitus.it
Le relazioni al Convegno avranno una durata di 20 minuti, mentre i paper saranno pubblicati nel volume degli atti.
La lingua ufficiale del Convegno è l’italiano, ma sono ben accetti anche testi in inglese, francese e spagnolo.
Coordinamento scientifico
Giovanni Fiorentino
Giacomo Daniele Fragapane
Lucia Miodini
Roberta Valtorta
Comitato organizzatore
Chiara Moroni
Ilenia Imperi
Agnese Bertolotti
Elisa Spinelli