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Archivio Fotografico Lombardo e Archivio Fotografico Italiano

ARCHIVI APERTI 2023
Archivio Fotografico Lombardo e Archivio Fotografico Italiano

21 ottobre 2023, 17:00
Sono previsti incontri, visite guidate, proiezioni e conferenze fino al 6 novembre 2023
Durata: 2 ore
Luogo: Villa Pomini – Castellanza (VA) – Via Don L. Testori, 14 – e sede Archivio Fotografico lombardo – piazza Soldini, 8 – Castellanza (VA)

L’ARCHIVIO
L’Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza, ha deciso di chiedere il supporto dell’Archivio Fotografico Italiano, che da anni acquisisce e reperisce immagini storiche e contemporanee per dare avvio all’Archivio Fotografico Lombardo.
La collezione attuale può contare su migliaia di immagini, analogiche e digitali, suddivise per luoghi e temi, che tratteggiano una visione d’insieme della Regione.
Paesaggi, ambienti, architetture, vita sociale, ritratti, lavoro, industria, feste popolari, tradizioni, cerimonie e tutti gli aspetti che la Commissione deciderà di approvare e di includere nella raccolta.
L’Archivio è luogo di incontro, di programmazione e didattica, di formazione e ideazione di nuovi progetti e di specifiche campagne di documentazione, di incontro tra generazioni, di apprendimento e sapere, di approfondimento culturale, tecnologico e scientifico nel campo della digitalizzazione, della conservazione, della catalogazione, della consulenza e della comunicazione.

LA VISITA
Rassegna Terre di Lombardia. Fotografia, Territorio ,Archivio. Mostre, proiezioni, conferenze, presentazione di libri, visite guidate per le scuole.

In presenza
Referente visita: Claudio Argentiero / Autori /Equipe Afi
Numero partecipanti: da 15 a 50
Prenotazione: facoltativa
Per prenotazioni: afi.fotoarchivio@gmail.com
Opzione per scuole: Si

Ritrovo direttamente presso la Villa Pomini di Castellanza – VA

https://www.archiviofotograficolombardo.it/

archivio-fotografico-lombardo_01-foto-stefano-barattini-afi-fotografia

Fotografia: Storia, memoria, oblio – Ville, dimore d’epoca in abbandono in Lombardia – foto di Stefano Barattini