Il Civico Archivio Fotografico di Milano, fondato nel 1933 al Castello Sforzesco, conserva circa un milione di fotografie originali databili dal 1840 ai giorni nostri, testimoni della storia della fotografia così come della storia dell'arte, dei musei e dei loro allestimenti, dell'architettura, del design, delle trasformazioni urbanistiche, della storia sociale e politica, dei viaggi e delle esplorazioni in diverse parti del mondo. L'Istituto ha come finalità la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio fotografico ad esso affidato. Tutte le attività messe in atto secondo tali finalità sono perseguite ponendosi al servizio dell’interesse pubblico e della ricerca scientifica più aggiornata, in campo nazionale e internazionale. Trovano inoltre naturale esito in progetti scientifici, editoriali ed espositivi, volti a far progredire gli studi e le ricerche sulla fotografia e su tutti gli ambiti disciplinari ad essa collegati, in conferenze e collaborazioni con enti di ricerca, musei, università, associazioni. Tra i fondi fotografici di rilievo, la Raccolta Luca Beltrami, dedicata alla storia di Milano e del Castello Sforzesco, la Raccolta Iconografica, sul patrimonio storico artistico milanese e lombardo, la collezione di fotografie dell'Ottocento di Lamberto Vitali (1896-1992), primo studioso della fotografia italiana, e la collezione di fotografie da lui scattate; i fondi Leopoldo Metlicovitz, Boschi Di Stefano, Lastre Antiche; Henri Cartier-Bresson; i fondi dedicati alla città di Milano, agli avvenimenti storici (che comprendono la preziosa serie di Stefano Lecchi sulla Repubblica Romana del 1849, i moti risorgimentali e del 1898), alla ritrattistica, al reportage, al paesaggio, alle esplorazioni e ai viaggi dall’Impero Ottomano, all’India, alla Cina e al Giappone. Il patrimonio si è ampliato anche grazie alle donazioni: tra queste, quelle di Gianni Berengo Gardin, Cesare Colombo, Mario Cresci, Giampietro Agostini, Tancredi Mangano, Francesco Giusti, Francesco Radino, Ugo Zovetti. L'Istituto ha inoltre in deposito dal 2008 l'archivio Paolo Monti (tramite convenzione con Fondazione BEIC) e dal 2016 l'archivio Carla Cerati (tramite convenzione con gli eredi). Nel 2022 è arrivato in dono l'archivio Aldo Ballo e Marirosa Toscani, nel 2023, sempre in dono, l'archivio Federico Arborio Mella.