Al Civico Archivio Fotografico di Milano l’Archivio Enrico Cattaneo

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L’archivio di Enrico Cattaneo è stato donato al Civico Archivio Fotografico dalla sorella, Maria Luisa Cattaneo. La donazione arricchisce in modo significativo il patrimonio fotografico del Civico Archivio Fotografico e consente l’acquisizione di una documentazione fondamentale relativa alle trasformazioni della città di Milano e alle vicende milanesi (ma di rilevanza nazionale e internazionale) legate al mondo dell’arte, a partire dagli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso e fino ai nostri giorni.

Enrico Cattaneo (Milano 1933 – 2019) inizia a fotografare agli inizi degli anni Cinquanta durante gli studi di Ingegneria al Politecnico di Milano, portando avanti una personale documentazione della città, in particolare con le serie Paesaggio 1957-58; Gran Gala 1959-61; Paesaggio Milanese 1959-1964. Questa documentazione da un lato richiama i coevi excursus nelle periferie milanesi di Paolo Monti, Carla Cerati, Ugo Mulas, dall’altro si allinea alle ricerche sulla realtà quotidiana promosse da Valentino Bassanini, Gualtiero Castagnola, Carlo Cosulich, Ernesto Fantozzi, Mario Finocchiaro, fondatori nel 1965, insieme a Cattaneo, del “Gruppo 66”.

Cattaneo si interessa poi, e soprattutto, del mondo dell’arte, grazie all’incontro con molti pittori suoi coetanei, aderenti a quella temperie culturale identificata col “Realismo Esistenziale” che cercava di restituire in pittura il sentimento di abbandono e alienazione vissuto nelle stesse periferie, ai margini della città, presenti nelle sue fotografie. Ecco quindi comparire nelle sue serie fotografiche dedicate agli artisti nei loro studi – alcuni dei quali residenti nella Casa degli Artisti di Corso Garibaldi 89 a Milano, fra le zone predilette dai reportage di Cattaneo – Eugenio Balderi, Giuseppe Banchieri, Virio Bresciani, Giovanni Cappelli, Giuseppe Giannini, Gianfranco Ferroni, Pietro Leddi, Sandro Luporini, Sergio Martinelli, Giulio Scapaticci, Tino Vaglieri. Molti di loro chiederanno al fotografo di riprendere le loro opere per le gallerie e i cataloghi delle loro mostre. Grazie a questi incontri, l’esplorazione visiva condotta da Cattaneo sulla città di Milano si arricchirà di nuovi stimoli portandolo progressivamente a trasferire nelle immagini delle periferie la stessa atmosfera presente nei quadri del “Realismo Esistenziale”. Professionista dal 1963, negli anni successivi Cattaneo inizia a frequentare assiduamente le gallerie milanesi, distinguendosi come uno dei principali narratori per immagini degli eventi dell’arte del suo tempo, con una originale e vasta documentazione di inaugurazioni, incontri e manifestazioni. Anche in questo caso l’attività di Cattaneo va oltre la pura e semplice documentazione ed egli viene riconosciuto tra gli interpreti più accreditati di quanto succede nel mondo artistico. Nel caso di Fluxus o del Nouveau Réalisme, per esempio, Cattaneo agisce da protagonista in grado di trasformare il momento della documentazione in una vera e propria testimonianza militante della performance e dell’happening.

Nell’ambito della documentazione dell’arte, fondamentale è anche il suo contributo alla fotografia di scultura, alimentato dagli assidui rapporti con molti artisti della scena italiana e milanese. Fra questi, nel tempo stringe un sodalizio intenso e continuativo con artisti quali Mauro Staccioli, Giancarlo Sangregorio, Alik Cavaliere, Franco Mazzucchelli, Francesco Somaini, Amilcare Rambelli, Mino Trafeli, Giuliano Mauri, Gianfranco Pardi, Carlo Ramous, Giorgio Zennaro, Gino Cortellazzo. Grazie a loro Cattaneo si confronta con i temi della rappresentazione e interpretazione fotografica della scultura, tanto all’interno dello studio, quanto nella dimensione dello spazio pubblico. Come nel 1972, quando realizza a Volterra un servizio per la mostra personale di Mauro Staccioli Sculture in città, curata da Enrico Crispolti, grazie al quale l’anno successivo gli verrà affidato l’incarico di documentare gli interventi urbani di Volterra ’73, la manifestazione organizzata sempre da Crispolti nella città toscana. Nel corso degli anni, pur continuando a documentare gli aspetti più diversi del mondo dell’arte, Cattaneo dà spazio anche a sue ricerche personali con sperimentazioni off camera, come nelle serie Pagine 1970-73; Paesaggi/Chimifoto 1998-2002; In Regress 1965-2009; Germinazioni 2016-17; negli still life, nelle serie La foto del tubo 1980; Guerrieri 1982; Totem 1985-86; Maschere 1985-88; Attori 1985-86; La natura morta dei miei stivali 1996; con soggetti di archeologia industriale nelle serie La cartiera 1980; ex Magneti Marelli. Una possibile lettura 1997.

L’archivio di Enrico Cattaneo è costituito da 463.625 fotografie, oltre a vere e proprie opere fotografiche, libri e cataloghi, oggetti, documenti.

La consultazione sarà aperta al pubblico non appena verrà completata la fase di riordino e di inventariazione.

DAL31 marzo 2025

AL31 dicembre 2025

LUOGOMilano, Castello Sforzesco, Civico Archivio Fotografico

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