Fotografie di Marco Garofalo
progetto a cura di Matteo Leonardi
Casa dell’Energia e dell’Ambiente
Piazza Po, 3 – Milano
15 maggio – 7 giugno 2019
Raccontare con le immagini storie di Watt e di persone. La fotografia per entrare nella sfida dell’accesso universale a forme moderne e sostenibili di energia che è diventato dal 2015 uno dei sustainable development goals delle Nazioni Unite.
La fotografia di Marco Garofalo entra nelle case di un centinaio di famiglie in tre continenti, Africa, Sud America e India, per raccontare in uno stesso formato, l’energy portrait, cosa sia l’accesso all’energia.
Una porta di ingresso per avvicinare problemi spinosi dell’attualità: la povertà e la disuguaglianza, di cui il mancato accesso all’energia è causa e conseguenza e la questione ambientale: il cambiamento climatico innescato proprio dalle emissioni di CO2 dei sistemi energetici ed il cui impatto è estremo su chi di energia non ne ha.
Nel nostro immaginario avere l’elettricità è un interruttore acceso o spento. Nel mondo è un’infinità di situazioni intermedie. C’è chi è connesso alla rete e non ha un servizio decente per i continui guasti e interruzioni. E c’è chi da un piccolo impianto fotovoltaico con batteria ottiene un servizio più che efficiente in un contesto remoto.
Lo sviluppo delle tecnologie ha permesso di affiancare alla rete nazionale nuove e avanzate soluzioni. Innumerevoli impianti decentrati, prevalentemente solari, e mini-reti innovative offrono un servizio alternativo: a volte più economico, efficiente e affidabile della rete nazionale, a volte insufficiente, dispendioso e non in grado di attivare lo sviluppo economico.
Negli scorsi anni la comunità internazionale con le sue organizzazioni, gli stati nazionali, il mondo della cooperazione e delle imprese hanno messo in campo piani e strategie per raggiungere il settimo sustainable development goal. Tante sono oggi le possibili soluzioni tecnologiche in campo e altrettanto diversi i bisogni dei consumatori.
Le 50 fotografie della mostra, raccolte in tre anni di lavoro in tre continenti, sono un viaggio dagli altipiani Maasai, a quelli andini, dalle pendici del Kilimanjaro alle baraccopoli di Nairobi e le discariche di Accra, dalle città nella notte indiana al centro dei laghi africani, dai fiumi dell’Amazzonia al delta del Gange. Un viaggio per capire come l’energia non è solo, un contatore, fili e tralicci ma sono le persone, negli infiniti contesti del mondo e nell’infinita complessità delle loro vite.
L’idea di rappresentare la sfida al settimo dei sustainable development goal attraverso gli energy portraits nasce dal progetto WAME (World Access to Modern Energy), fondata come associazione di imprese dell’energia in occasione di EXPO 2015, ed ora diventata un progetto della Fondazione AEM.
Il coinvolgimento nel lavoro sul campo, la frequentazione e l’ascolto delle persone a cui è destinato il settimo dei Sustainable Development Goals, hanno fatto nascere l’idea di rappresentare la sfida dell’accesso all’energia attraverso la fotografia. Rappresentare nel senso di dare voce ai bisogni dei destinatari dei programmi di sviluppo e nel senso di raffigurare una vita quotidiana in cui l’energia è presente ovunque, ma in modi tanto diversi e più o meno adeguati.
L’idea ha trovato una realizzazione nel progetto WAME grazie al sostegno di Fondazione AEM e di Fondazione Cariplo.
La mostra è promossa nell’ambito della terza edizione del Festival della Sostenibilità ASviS e del Photofestival 2019.
—–
inaugurazione
14 maggio 2019 – ore 18.30
orario
lunedì-giovedì dalle 9.00 alle 17.00
venerdì dalle 9.00 alle 13.00
sabato e domenica chiuso
area espositiva primo piano
ingresso libero