Con Roberto Mutti curatore della mostra, intervengono Silvana Grasso, Claudio Argentiero, Gandolfo Cascio, Michele Di Dio.
Realizzata con la collaborazione di AFI (Archivio Fotografico Italiano), la mostra intende proporre un viaggio nella letteratura siciliana di fine Ottocento raccontato attraverso le immagini fotografiche, il rapporto epistolare e la narrativa di Luigi Capuana e Giovanni Verga, i due romanzieri veristi che hanno amato la loro terra brulla e aspra ma accogliente e ricca di fermenti culturali.
L’analisi della corrispondenza tra i due autori svela infatti una fitta rete di mutui sentimenti: dall’amicizia affettuosa contrassegnata dalla profonda stima e rispetto reciproci, all’affinità delle vedute letterarie, morali e politiche che costituiranno per tutta la vita un fortissimo legame umano e culturale, fino alla condivisione di passioni tra cui emerge quella per la fotografia.
Agli albori della sua evoluzione, la tecnica fotografica entra nella storia di un’amicizia facendosi motivo ispiratore di narrazioni e testimonianza di luoghi che racchiudono memorie e segreti di paesaggi selvaggi animati dal popolo dei Malavoglia e dei Roccaverdina.
Fotografie e disegni inediti, lettere autografe e manoscritti provenienti dal fondo Luigi Capuana di Mineo, città natale dello scrittore, stampe da lastre di Giovanni Verga, provenienti dalla Fondazione 3M, riproduzioni di ritratti e di paesaggi legati alla vicenda umana e letteraria dei due autori ricreano un itinerario narrativo in cui fotografia e letteratura si rivelano due linguaggi complementari che esprimono una sola poetica. Sotto la lente, dunque, la passione coltivata dai due autori per la fotografia che, da strumento di indagine della realtà diventa, per gli scrittori veristi, mezzo espressivo della propria arte e linguaggio in grado di comunicare, al pari della letteratura, idee e visioni del mondo.
Una rassegna di fotografie contemporanee dei medesimi luoghi proporrà, in un percorso parallelo, una rilettura iconografica del paesaggio elaborata dal fotografo Claudio Argentiero con commenti letterari della scrittrice Silvana Grasso.
La mostra resterà aperta sino al 5 gennaio 2018, allo Scalone monumentale della Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, in via Francesco Sforza 7 a Milano.
Lunedì-venerdì 15-19. Sabato 9-12.30 (chiuso domenica e festivi).
L’ingresso è libero.