Volti, miti e immagini della terra nel mondo antico
Il Colosseo ospita nei suoi maestosi fornici una grande mostra dedicata ai culti della Terra, dalla preistoria all’età imperiale.
La mostra, a cura di Maurizio Bettini e Giuseppe Pucci, si pone nell’alveo delle tematiche affrontate da Expo 2015, con una riflessione sulla forza della madre Terra, tra umano e divino, raccontata attraverso 75 opere tra antichi reperti (statue, vasi, rilievi), e fotografie contemporanee che evocano, insieme alla sua lunga storia, paesaggi naturali che parlano dell’antichità , della sacralità e della magia della Terra.
Le fotografie provengono dal Museo di Fotografia Contemporanea, con la cura di Roberta Valtorta. In tutto 14 grandi immagini fotografiche, in bianco e nero e a colori, di importanti autori italiani contemporanei: Marina Ballo Charmet, Gabriele Basilico, Nunzio Battaglia, Antonio Biasiucci, Luca Campigotto, Carlo Garzia, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Raffaela Mariniello, Domingo Milella, Claudio Sabatino, Roberto Salbitani, Sandro Scalia, George Tatge.
Si tratta di immagini di paesaggi naturali totalmente privi di presenza umana che, poste accanto ai reperti archeologici, narrano l’antichità e la sacralità della terra e la magica
importanza delle materie di cui essa si compone, dall’erba incolta dei prati alle rocce, dalle pietre alla lava del vulcano, dall’acqua del mare e dei fiumi all’ampio cielo, dal verde delle colline al legno degli alberi e dei cespugli. L’ampiezza degli ambienti naturali (un tipo di paesaggio al quale l’uomo urbano contemporaneo è ormai disabituato) fa immaginare la grandiosità e il mistero dello spazio fisico del mondo che l’uomo antico si è trovato ad abitare e sul quale si è interrogato, ricercando i suoi dei e costruendo i suoi miti. Le fotografie non presentano, se non in misura quasi impercettibile, segni di antropizzazione, a significare l’aspetto della terra quando era pressoché disabitata, o ancora attendeva l’arrivo dell’uomo che con la sua continua azione l’avrebbe profondamente modificata.
La mostra è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma, in collaborazione con Electa