Mercoledì 21 ottobre ore 21,00
The Heavens , un’indagine approfondita alle isole Cayman e in altri paradisi fiscali condotta dai fotografi Paolo Woods e Gabriele Galimberti.
Le isole Cayman sono uno dei paesi più ricchi dell’emisfero occidentale. Non producono beni esportabili. Non sono ricche di materie prime. Sono un paradiso fiscale o, come preferiscono essere chiamate, un paese a “tassazione neutra”.
Non tassano né le società né i cittadini che scelgono le Cayman come residenza fiscale, attirando quindi capitale e drenando le entrate fiscali da tutto il mondo. Di conseguenza queste piccole isole sono diventate il quinto centro finanziario al mondo.
Si stima che ci siano $32 trilioni nascosti nei paradisi fiscali, più o meno tre volte il debito americano. Per esempio Google ha evitato $2 miliardi di tasse, spostando $9.8 miliardi di guadagni verso l’offshore, solo per l’anno 2011. Il Commissario europeo per la fiscalità ha stimato che l’evasione tramite paradisi fiscali costi all’Europa almeno un trilione di dollari l’anno.
Questa è una storia che domanda d’essere raccontata. È una storia dove l’accesso è molto difficile e ancor più difficile è tradurre visivamente qualcosa di così eminentemente invisibile.
Paolo Woods e Gabriele Galimberti hanno deciso di unire le loro forze per fare un’indagine approfondita sul modo in cui l’industria offshore opera, e spiegare com’è diventata parte integrante e indispensabile del mondo finanziario globalizzato.
Hanno lavorato alle Cayman, Singapore, Hong Kong, le Isole Vergini Britanniche, Jersey, Guernsey, Londra, Delaware, Olanda, Angola e Panama.
Paolo Woods è nato in Olanda da padre canadese e madre olandese. È cresciuto in Italia ha vissuto a Parigi e a Haiti. È dedito a progetti di lunga durata, dove la fotografia è strumento d’investigazione del mondo contemporaneo. Ogni progetto genera una mostra, un libro e una serie di pubblicazioni nella stampa internazionale.
Dopo un’indagine approfondita sul mondo del petrolio e un’inchiesta sulle guerre americane in Afghanistan e Iraq si è interessato alla conquista cinese dell’Africa. Il libro Cinafrique, co-firmato con il giornalista Serge Michel, è stato un successo editoriale tradotto in undici lingue. Nel 2010 ha completato il progetto Walk on my Eyes, un ritratto intimo della società iraniana il cui libro e la mostra sono stati presentati al festival di Arles in Francia.
Tra il 2010 e il 2014 Woods ha vissuto a Haiti e nel 2013 ha pubblicato STATE e PEPE, due libri che sono il frutto del lavoro sull’isola. La mostra, prodotta dal Musee de l’Elysee in Svizzera, è stata salutata da critica e pubblico.
I suoi progetti sono regolarmente pubblicati da testate internazionali. Ha esposto, tra l’altro, in Francia, Italia, Stati Uniti, China, Spagna, Germania, Austria e Olanda, e i suoi lavori sono conservati in molte collezioni pubbliche e private. Ha ricevuto vari premi fra cui due World Press Photo Awards.
Gabriele Galimberti, nato nel 1977, è un fotografo Italiano che vive frequentemente in aereo e occasionalmente in Val di Chiana, dove è nato e cresciuto.
Gabriele ha passato gli ultimi anni lavorando a vari progetti fotografici a lungo termine intorno al mondo, che sono diventati libri, come Toy Stories (Abrams Books), In Her Kitchen (Random House), My Couch Is Your Couch (Clarkson Potter) e The Haevens (Dewi Lewis & Delpire).
Gabriele è dedito alla fotografia documentaria dopo aver lavorato per alcuni anni nell’ambito della moda e pubblicità. Nel 2007 è entrato a far parte del collettivo Riverboom.
Gabriele sta continuando a girare il mondo realizzando progetti personali e in collaborazione con altri fotografi, oltre che lavori commissionati da riviste internazionali come Le Monde, Geo, Mare, La Repubblica e vari altri.
Le sue fotografie sono state esposte in mostre e festival in giro per il mondo, tra i quali il festival di Arles, il festival Image di Vevey, e il Victoria&Albert Museum di Londra.